Voto e Senato: ecco la mia proposta di legge per il voto ai diciottenni

Una pdl per modificare elettorato passivo e attivo del Senato

Voto ai diciottenni e possibilità di essere eletti a venticinque al Senato della Repubblica. È questa la proposta di legge che ho presentato come prima firmataria il 17 gennaio scorso. Una proposta di riforma costituzionale, con modifica dell’articolo 58 che è stata incardinata il 14 maggio  in Commissione affari Costituzionali insieme alle proposte del collega Ceccanti (PD) e del collega Brescia (5 stelle) . Essa prevede essenzialmente un allineamento tra le due Camere, sia per quanto riguarda l’elettorato passivo (si propone che potranno essere eletti senatori i cittadini che hanno compiuto il venticinquesimo anno di età invece che quarant’anni), che per quanto concerne l’elettorato attivo, che si vuole fissare al compimento della maggiore età.

Il referendum del 4 dicembre dietro la pdl

Una proposta che nasce dall’esito negativo del referendum costituzionale, svoltosi il 4 dicembre 2016 che aveva come obiettivo il superamento del bicameralismo paritario con la creazione di un vero e proprio Senato delle Regioni. Dal momento che l’elettorato italiano ha scelto per mantenere questo sistema bicamerale, con due Camere elette a suffragio universale diretto, sarebbe davvero incomprensibile continuare a mantenere differenze per l’elezione dei due rami del parlamento, di fatto, in contrasto con il principio costituzionalmente garantito, quello dell’eguaglianza del voto espresso dall’articolo 48 della Costituzione: « Sono elettori tutti i cittadini,uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età » e che nei commi successivi ancor più precisa che « Il voto è personale ed eguale, libero e segreto » e che tale diritto-dovere civico non può trovare alcuna limitazione « se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge ».

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Primo si per il voto ai diciottenni al senato maggioranza boccia mio emendamento su eletti da 40 a 25 anni

La Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, ha approvato giorno 27 giugno 2019,la norma che riconosce anche ai giovani diciottenni il diritto di voto per la elezione del Senato della Repubblica. Esprimo profonda soddisfazione perché con la votazione è stata recepita la proposta contenuta nel disegno di legge di riforma costituzionale, di cui sono prima firmataria e che ho presentato il 17 gennaio scorso. Una scelta storica. È il riconoscimento di un sacrosanto diritto al raggiungimento della maggiore età.
La maggioranza Lega e 5 stelle oggi, però, ha sprecato l’ennesima occasione di fare per davvero quello che ha millantato in campagna elettorale: quella di dare voce ai giovani. Infatti, le forze di governo hanno votato in maniera strabica: nel mentre si omologa la platea dell’elettorato attivo per il rinnovo della Camera e del Senato, si mantiene una platea differenziata per quanto riguarda l’esercizio del diritto di elettorato passivo. Il giovane diciottenne può votare ma non può essere eletto Senatore della Repubblica, perché permane l’obbligo del quarantesimo anno di età.
Per questo orientamento tanto assurdo quanto incoerente, è stato, dunque, bocciato il mio emendamento al testo base di riforma dell’art. 58, che proponeva l’equiparazione di elettorato attivo e passivo per il Senato.

Rassegna Stampa: Enza Bruno Bossio Proposta di Legge Senato Voto diciottenni

Voto al senato per i diciottenni proposta di legge della deputata Bruno Bossio – Gazzetta del Sud

 

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