LE DOMANDE SU TELECOM A BERNABE’

Franco Bernabè
Un progetto strategico per l’intero Paese il cosiddetto scorporo della rete fissa di Telecom. Ma quali sono i tempi che l’azienda ha previsto per lo scorporo all’indomani della decisione del CDA di congelare la procedura? E nell’ipotesi che il trasferimento, invece, andasse avanti, la società resterebbe sotto il controllo di Telecom al 51% o si troverebbero altre forme di organizzazione aziendale e finanziaria? Inoltre, rispetto al perimetro della nuova società come mai è rimasta esclusa la cosiddetta dorsale in fibra ottica? E ancora, Telecom intende soltanto attendere la decisione della Commissione Europea? E nel caso che quest’ultima decidesse di rigettare la delibera dell’AGCOM quali effetti si avrebbero sulle procedure di scorporo?”
Questi gli interrogativi da me posti nel corso dell’audizione informale del Presidente esecutivo Telecom Italia Franco Bernabè, in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera. Oggetto dell’audizione, dunque, il piano di separazione della rete di Telecom Italia.
Telecom è una grande azienda che rappresenta un patrimonio non solo dei suoi azionisti ma dell’intero Paese.
Inoltre assieme a numerosi altri deputati, ho chiesto al Presidente Bernabè maggiori chiarimenti sui reali motivi che hanno portato al congelamento della procedura di scorporo della telefonia mobile sottolineando come la decisione del CdA di Telecom, del 15 luglio scorso, sia intervenuta subito dopo la delibera con la quale l’AGCOM ha ridotto il costo del canone per il cosiddetto unbundling local loop (il cosiddetto “ultimo miglio”) passato dal 9,28 a 8,68 euro.
L’ipotesi è che Telecom, messa di fronte ad una prospettiva di minori ricavi (stimati per 110 milioni in meno rispetto al 2012) avrebbe deciso di congelare lo scorporo annunciato (procedura che avrebbe effetti positivi sul mercato in termini di riduzione delle tariffe e di efficientamento dei sistemi di comunicazione) in attesa della pronuncia della Commissione Europea in merito alla delibera dell’AGCOM. Bernabè, tuttavia, nella sua audizione in Commissione non ha fatto alcun riferimento alla decisione del CdA del 15 luglio. “Crediamo nel progetto – ha concluso Bernabè – e lo vogliamo portare avanti. C’è la disponibilità ad accelerare”.
IL VIDEO DELL’INTERVENTO IN COMMISSIONE

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