Donne calabresi per Cuperlo Segretario. La nuova legge elettorale tenga conto della parità di genere.

Gianni Cuperlo
Ieri a Lamezia ho partecipato ad una iniziativa delle candidate all’Assemblea Nazionale nelle primarie di domenica 8 dicembre a sostegno della candidatura di Gianni Cuperlo a Segretario del PD.
Erano presenti, tra le altre Tonia Stumpo, Federica Pietramala, Michela Cortese, Anna Pittelli e Stefania Taverniti.
Sono convinta che domenica la Calabria darà un importante contributo in termini di partecipazione al voto per le primarie del PD e, all’interno di questa partecipazione, significativa sarà l’affermazione di Gianni Cuperlo, in linea con i più che positivi risultati emersi nel confronto tra gli iscritti delle scorse settimane.
Gianni Cuperlo è l’uomo giusto per guidare il PD perché portatore di contenuti politici a differenza di Renzi che, invece, propone un mero programma elettorale.
Ecco perché chi vota Cuperlo dà un’adesione al futuro all’interno di una nuova classe dirigente.
Come donne sosteniamo Cuperlo anche per la sensibilità che questi dimostra ai temi della differenza.
Il tema delle donne, infatti, è fondamentalmente un tema di riconoscimento dell’altro da sé, che poi è anche il tema che riguarda l’omofobia, che può riguardare i diritti legati all’immigrazione e che può riguardare tante altre questioni, e proprio per questo l’altra battaglia importante che noi stiamo facendo, e che Gianni Cuperlo condivide, è la questione della parità di genere.
Anche le liste a queste primarie sono state fatte secondo una indicazione di parità di genere che io, non smetto mai di ripetere, non c’entra niente con le quote rosa che invece sono una sorta di “quota parte di riserva”. La parità di genere è invece il riconoscimento dell’esistenza paritaria in termini numerici ma diversa in termini di rappresentanza, di due generi, maschile e femminile.
Ciò deve significare anche che il riconoscimento che quello che siamo riusciti a fare come Partito Democratico, che il 50% sia nelle primarie e sia poi nelle liste (quasi il 50%), possa diventare norma anche nella prossima legge elettorale divenuta ormai improcrastinabile dopo la bocciatura del porcellum da parte della Consulta.

RASSEGNA STAMPA
Il Quotidiano della Calabria

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