A margine del convegno di I-Com sull’intelligenza delle tutele, i consumatori tra protezione ed empowerment al tempi dell’Iva, intervistata dalla Dire:
La maggioranza e il governo sono in ritardo sul tema dei big data e dell’intelligenza artificiale. Nella scorsa legislatura abbiamo affrontato il tema di impresa 4.0 che riguardava proprio l’intelligenza artificiale, i big data, l’internet delle cose e come queste incidono sull’economia reale. Oggi dovremo lavorare di più su regolazione e diffusione della cultura digitale tra i cittadini. Ma nella legge di bilancio a parte i titoli manca proprio questo. Le imprese tradizionali attraverso queste tecnologie innovative possono avere un impulso in termini di fatturato. C’è poi il tema di come tutelare i consumatori, a partire dal fatto che l’informativa non è chiara e spesso e’ prolissa. E’ un tema interessante, qualcuno propone un’ipotesi di infografiche, ad esempio. Il tema di fondo e’ quello di favorire scelte più consapevoli, anche rovesciando l’idea della privacy che abbiamo in Italia, che e’ troppo verticale, cioe’ basata su informativa e consenso. Non e’ solo questione di privacy. Bisogna capire che il dato personale vale. E’ un valore economico che può essere usato dall’impresa e del quale il cittadino può chiedere tutela.
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