Non bisogna interrompere il percorso di stabilizzazione degli Lsu-Lpu avviato dalla regione e dai governi PD

Ascoltando ieri le risposte di Conte e Di Maio ai lavoratori Lsu Lpu appare chiaro, a tutti, che i due non sapessero di cosa si trattasse. Il primo pensava di avere di fronte dei disoccupati e gli ha proposto il reddito di cittadinanza. L’altro ha farfugliato di decreti in cui introdurre non meglio specificate norme di cui evidentemente ignora il contenuto. È drammatico, dopo questi anni di impegno per far raggiungere agli Lsu Lpu calabresi la condizione di contrattualizzati, verificare l’approssimazione irresponsabile di presidente e vicepresidente del Consiglio. Perché voglio ricordarlo: i nostri lavoratori sono ormai ex Lsu Lpu in quanto dal 2014 hanno un contratto a tempo determinato. Questo contratto doveva raggiungere tre anni entro dicembre 2017 (riforma Madia), ma il traguardo, purtroppo, ha coinciso con la vigilia delle elezioni politiche. Per questo, nonostante alcuni in malafede aizzassero i sindaci contro le proroghe, abbiamo preteso e ottenuto una deroga per i contratti anche per il 2018, immaginando entro quell’anno di stabilizzare tutti e storicizzare le somme. Ma il popolo ha scelto i 5 stelle e la frittata è fatta. Non solo per gli Lsu purtroppo. Così questi incompetenti del governo gialloverde non hanno trovato meglio da fare che prorogare anche il 2019, però fino al 31 ottobre! Con l’aggravante di aver messo nella legge di bilancio norme capestro che nessun comune riesce ad attuare. Per questoho depositato qualche giorno fa, insieme all’on. Viscomi, una interrogazione per porre il tema dell’attuazione delle norme previste nella legge di bilancio al fine di  impedire che si disperda il prezioso lavoro fatto dalla Regione con i comuni, dalle contrattualizzazioni alla storicizzazione delle risorse.

 

 

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