II Conferenza nazionale sulle ferrovie turistiche e storiche ad Olbia
La due giorni di Olbia della “IIª conferenza sulle Ferrovie turistiche e storiche, Binari d’Italia, la grande bellezza” è stata un’occasione di confronto su un tema che può generare sviluppo e turismo: le ferrovie turistiche, risorsa che valorizza la bellezza di un territorio.
Ad esempio il trenino verde sardo è un vero e proprio sistema ferroviario che copre circa 400 km, immerso nella natura incontaminata, ha il fascino di un tempo restituito intatto fino ai giorni nostri. Come il Treno della Sila in Calabria, frutto di un risultato per nulla scontato, poiché le strade ferrate calabresi non erano presenti nel testo originario della legge di istituzione delle ferrovie turistiche, dimostra che è possibile in Calabria rivalutare un patrimonio ingegneristico e storico di prim’ordine. Mentre in altri Paesi la gestione delle ferrovie turistiche e l’organizzazione di convogli ferroviari speciali a carattere storico sono da tempo regolamentate e hanno apportato notevoli benefici all’economia turistica, in Italia, nonostante gli sforzi delle Regioni, di amministrazioni locali, della Fondazione FS, delle associazioni ferroviarie, dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e da vari enti, vi è un vuoto normativo che ha impedito, finora, la corretta fruizione dei tracciati ferroviari secondari, che possono essere utilizzati come vere e propri sistemi turistici al servizio del territorio.
Questo vuoto normativo è stato in parte colmato nella precedente Legislatura dalla Legge 128 del 2017, che ci allinea a quanto già compiuto in altri paesi europei e dà una prima risposta al tema della mobilità sostenibile attraverso quella “cura del ferro” di cui il nostro Paese ha fortemente bisogno perché significa meno traffico, minor impatto sul territorio, meno inquinamento, maggiore sicurezza.
