#ForumPA17, sicurezza dei dati nell’uso dello SPID.

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Stamattina ho partecipato al seminario “Sicurezza dei dati nell’uso dello SPID” organizzato da SIELTE SPA, nell’ambito del #FORUMPA17.
SPID nasce con l’intento di assicurare un dialogo trasparente tra PA e cittadino, tramite l’accesso ai servizi erogati dalle PA aderenti: va da sé che più PA esporranno i loro servizi attraverso SPID, più sarà favorita l’adesione a questo da parte dei cittadini. In futuro l’identità digitale sarà caratterizzante per il cittadino, e a fornire queste identità saranno sempre più provider privati competenti, come SIELTE.
Ovviamente il risvolto della medaglia è rappresentato dalla questione sicurezza e privacy: oggi chi possiede i dati, possiede la conoscenza e quindi anche il mercato.
Senza sottovalutare tutti i possibili risvolti posti dal tema dello SPID, esso all’interno della strategia PA digitale un obiettivo fondativo nel processo italiano verso gli obbiettivi europei 2020.
Proprio qualche settimana fa e’ stato approvato un decreto che adegua la normativa che allinea l’Italia agli altri paesi europei e a livello globale.
La cybersecurity insegna che la difesa non è efficace se la si fa da soli, senza un percorso comune.
Grazie a una stretta collaborazione con l’Autorità garante della privacy si sta cercando di mettere fine all’annosa diatriba tra privacy, controllo dei dati sensibili e sicurezza dei cittadini.
Raggiunto questo equilibrio il passo successivo è assicurare che tutti gli utenti di questa nuova PA siano in possesso delle competenze adatte a sfruttare al massimo la nuova cittadinanza digitale.
In effetti oggi c’è un divario enorme tra la richiesta di competenze digitali e il numero di coloro che su queste puntano nel loro percorso formativo.
Le competenze digitali sono l’arma fondamentale affinché l’esecution dei piani di completa digitalizzazione della PA raggiunga i propri obiettivi.
Auspico che le regioni meridionali del nostro Paese spingano perché il fondo sociale europeo venga utilizzato per programmare la formazione di esperti di sviluppo software, di sviluppatori di app, di esperti di cybersecurity.
Perché sec è vero che in futuro i robot ci sostituiranno nel lavoro manuale e ripetitivo, liberandocene in maniera definitiva, saranno certamente le competenze digitali a renderci capaci di dare pieno sfogo alla nostra intelligenza e capacità creativa.
Sono sicura che in questo solco ci aspetta un futuro nel quale, tra i tipi di lavoro che inevitabilmente si perderanno e quelli che si creeranno, il saldo sarà positivo.
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