Più fondi al reddito di inclusione e non chiudere la mobilità in deroga al Sud

(Dall’Agenzia DIRE) – “Sul reddito di inclusione al Sud il bicchiere e’ mezzo pieno. Si tratta di una misura universale, che finora non c’era mai stata. Dal punto di vista del principio abbiamo portato a casa il risultato. Dal punto di vista del budget un po’ meno: dobbiamo arrivare a 7 miliardi. Oggi siamo a 2.5, ma tre anni fa eravamo fermi a 500mila euro”. Così Enza Bruno Bossio, deputata PD, spiega alla DIRE gli ultimi passi da fare, anche in legge di bilancio, per rafforzare il Sud. Nel mezzogiorno “c’è molta mobilità in deroga, ovvero persone in aspettativa in attesa di essere ricollocati sottolinea la deputata PD- ma se al Sud non cresce il lavoro, allora la mobilità in deroga non si può chiudere come fosse un rubinetto. Il prossimo anno avremo forse una serie di persone che non potranno usufruire del reddito di inclusione, perché magari hanno precedentemente avuto i soldi della mobilità in deroga e questo fa di loro persone sopra la soglia di povertà assoluta, ma nello stesso tempo saranno senza reddito”. Per questo motivo la deputata PD sta pensando ad un ordine del giorno, “da presentare stasera quando si voterà la fiducia sulla legge di stabilità, per dire che non possiamo lasciare sole le migliaia di persone in mobilità in deroga facendo finta che questo problema non interessa. So che l’Anpal investirà soldi, ma la questione- conclude- va affrontata in modo strutturale”.

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