Burocrazia senza carta: ancora molto da fare

Il Quotidiano del 3 agosto 2016 Evidenziato
Pubblicato su “Il Quotidiano” del 3 agosto 2016
Dal prossimo 12 agosto la carta sparirà dalla Pubblica amministrazione: con la partenza del piano “PA senza carta” l’Italia avvia il suo switch off per rendere più moderna, trasparente ed efficiente la sua burocrazia in attuazione del DPCM del 13 novembre 2014.
Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione per la quale molti, ancora, non sono preparati; eppure la digitalizzazione rappresenta una scelta ineludibile per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese alla quale, bisogna dare atto, in questa legislatura il governo ha dato forte impulso.
Posso dire con soddisfazione che il mio stesso impegno parlamentare è stato caratterizzato fin da subito da una forte attenzione su questi temi.
Sin dal 15 settembre 2014 scrivevo su www.agendadigitale.eu di come il rinnovamento della pubblica amministrazione non potesse prescindere: da una chiara visione strategica dell’amministrazione che vogliamo costruire in rapporto alle politiche di crescita sociale ed economica; da una profonda revisione dello stesso modello organizzativo della PA al fine di rendere chiare le responsabilità del processo amministrativo; dalla scelta definitiva dello switch off e quindi il passaggio definitivo dall’analogico al digitale creando le necessarie condizioni infrastrutturali e culturali.
Tuttavia non ci facciamo illusioni: la PA è ancora anchilosata da una visione iperburocratica e da molte cattive abitudini che sono dure a morire.
Molto si deve continuare a fare per far cogliere in pieno la portata di quella che dal 12 agosto sarà una vera e propria rivoluzione culturale: spariranno definitivamente le pratiche nei faldoni, gli archivi, i libroni del protocollo. Il cittadino potrà verificare in ogni momento lo stato della pratica che lo riguarda e monitorarne il processo fino alla sua evasione. I documenti elettronici, di cui sarà assicurata in ogni momento l’autenticità, l’immodificabilità e leggibilità, saranno sempre consultabili da parte dei soggetti interessati. Tutto, fatturazione, certificazione ordinaria e sanitaria, cartelle cliniche ed esami, pratiche di diversa natura, ecc, dovranno essere prodotti in formato digitale con un risparmio per lo Stato stimato attorno ai 3,2 miliardi all’anno, senza contare l’impatto positivo in campo ambientale atteso che oggi si consumano in Italia 2 miliardi di fogli di carta all’anno.
Ma ne guadagnerà soprattutto la trasparenza con effetti significativi anche nella lotta per la legalità e contro la corruzione.
E’ necessario, dunque, non farsi trovare impreparati. Occorre avviare, in previsione anche dell’attuazione della prossima tappa prevista dal Governo, quella dell’anagrafe unica digitale che consentirà, attraverso il PIN unico, l’interazione di tutti i cittadini con tutti i settori della pubblica amministrazione, una grande campagna di alfabetizzazione informatica e digitale rivolta soprattutto alla popolazione più anziana.
In questo quadro assume rilievo la mia proposta di utilizzare gli uffici postali come luoghi dove implementare processi di alfabetizzazione attraverso l’impiego di tutor digitali, proposta che ha suscitato attenzione ed interesse nei vertici di Poste Italiane Spa e che rappresenterebbe uno degli antidoti alla chiusura degli uffici postali periferici.
Insomma oggi siamo di fronte ad un appuntamento importante che prefigura un futuro che, come diceva il poeta R.M. Rilke, è già dentro di noi prima che accada.

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