Definire con chiarezza i criteri e la modalità della mobilità dei dipendenti delle province e delle regioni

Immagini delle province e delle regioni
Ho firmato una interpellanza urgente (primo firmatario Andrea Giorgis) al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione con la quale chiediamo che siano definiti con chiarezza i criteri e le modalità della mobilità dei dipendenti delle province e delle regioni.
Di seguito il testo della interpellanza.

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione,

per sapere – premesso che:

il comma 421 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2015 (legge 23 dicembre 2014, n. 190), prevede la riduzione delle dotazioni di personale delle città metropolitane e delle province delle regioni a statuto ordinario;

allo stesso comma è previsto che entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, i predetti enti possano deliberare una riduzione ulteriore a quella del 30 per cento e del 50 per cento già prevista (rispettivamente per le città metropolitane e le province) dalla medesima legge;

ai sensi del comma 422 dell’articolo 1 della legge n. 190 del 2014, in considerazione del processo di riordino delle funzioni di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56, secondo modalità e criteri definiti nell’ambito delle procedure e degli osservatori di cui all’accordo previsto dall’articolo 1, comma 91, della legge 7 aprile 2014, n. 56, è individuato, entro il termine di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della citata legge, il personale che rimane assegnato agli enti provinciali e alle città metropolitane e quello da destinare alle procedure di mobilità, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla normativa vigente;

Il comma 423 (onde evitare che si consumino scelte arbitrarie e irragionevoli) prevede che le procedure di mobilità del personale interessato siano definite secondo criteri fissati con decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Il personale destinatario delle procedure di mobilità, che conserva la posizione giuridica ed economica maturata, è ricollocato, prioritariamente, verso regioni ed enti locali e, in via subordinata, verso altre pubbliche amministrazioni -:

se, in attesa della emanazione da parte del Governo delle disposizioni contenenti i criteri per la individuazione delle persone da collocare in mobilità, gli enti territoriali siano legittimati a procedere a individuare i dipendenti da collocare in mobilità, in caso affermativo, con quali criteri: competenze assegnate al nuovo ente, anzianità, inquadramento e altro;

se non ritenga urgente e doveroso assumere iniziative per procedere ad un definitivo chiarimento sulle procedure e sui tempi di attuazione delle disposizioni di legge sopra citate, onde rimuovere situazioni di incertezza ed evitare che si consumino scelte irragionevoli e arbitrarie nei confronti del personale delle province;

Se non sia comunque opportuno procedere alla individuazione dei dipendenti da collocare in mobilità solo dopo che le regioni abbiano definito se e quali funzioni delegare ai nuovi enti. (2-00812).

Firmato: Giorgis, D’Ottavio, Lattuca, Lauricella, Portas, Fregolent, Lodolini, Stumpo, Campana, Roberta Agostini, Malisani, Romanini, Montroni, Scuvera, Manzi, Beni, Miotto, Cuperlo, Pollastrini, Fabbri, Fontanelli, Bindi, Carlo Galli, Mauri, Maestri, D’Attorre, Bruno Bossio, Incerti, Giampaolo Galli, Misiani, Lavagno, Lenzi, Ghizzoni, Gregori, Gribaudo, Giuseppe Guerini, Paris.

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